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In gita a Galatina

In gita a Galatina

L'importanza storica

Se è vero che quando diciamo Salento ci vengono subito in mente determinate località, è altrettanto vero che esistono centri meno famosi ma non per questo meno degni di nota. Hanno anch'essi il loro fascino dato da tradizione, natura e arte. Un esempio è Galatina, romanica, collocata a 20 chilometri a sud di Lecce, e terza cittadina più grande del Salento. Visse il suo splendore storico a metà del 1300 quando, sotto il domino di Raimondo Orsini Del Balzo, diventò uno dei principali centri culturali ed economici di tutta la Puglia. Non a caso, nel corso degli anni, l’intera città fu arricchita da monumenti e strutture urbane di pregevole fattura, con l’obiettivo di impreziosirne il ruolo altamente strategico per tutta l’area. Uno dei simboli di questa importanza è sicuramente il Palazzo Ducale, eretto nel XVI secolo, il quale rappresentò nel tempo l’immagine più limpida della nobiltà galatinese e, con altri importanti edifici come il Sedile, la storica sede dell’amministrazione della giustizia. Sulla facciata principale ospita ancora oggi uno spettacolare cartiglio in pietra leccese in cui sono rappresentati alcuni sindaci del paese. Un magnifico patrimonio artistico, quello racchiuso tra le strade e le vie della città, tutto da scoprire. E per gli amanti del mare, nonostante Galatina sia collocata nel cuore del Salento, bastano pochi minuti di auto per raggiungere le spiagge più belle della zona e lasciarsi coccolare dalla piacevole brezza marina e dall’acqua cristallina che caratterizza tutta l’area salentina.

Architetture importanti

Abbiamo parlato del Palazzo Ducale, abbiamo accennato al Sedile, ma Galatina è in grado di offrire ancora molto sotto il profilo artistico. Essa è infatti caratterizzata dalla folta presenza di monumenti e di strutture architettoniche ottimamente conservate in grado di far vivere, ancora oggi, le emozioni di un glorioso passato a cui la popolazione è fortemente devota. Proprio di fronte al Sedile, ad esempio, possiamo ammirare la Torre dell'Orologio, realizzata oltre 150 anni fa in onore di Vittorio Emanuele II Re d'Italia che in quel tempo si trovò a passare in visita e a soggiornare per un breve periodo nella città. C’è poi Palazzo Orsini, edificio che per anni fu sede dell’antico ospedale e che oggi ospita il municipio. Per non parlare delle straordinarie costruzioni difensive della città, come le mura di cinta impreziosite originariamente dalle cinque porte di accesso, di cui oggi ne rimangono solo tre: Porta Luce, che consente l’ingresso da ovest al centro storico e che deve il suo nome al limitrofo santuario della Madonna della Luce; Porta San Pietro, conosciuta anche come Porta Nuova, su cui è collocata la statua del Santo; Porta Cappuccini, così chiamata perché utilizzata come passaggio principale da parte dei monaci di un convento che all’epoca della costruzione sorgeva vicino al Monte della Pietà. Ma a Galatina arte significa anche tradizione, ed è così che ogni anno, per le strade di tutta la città, all’ombra degli splendidi edifici storici, va in scena il fenomeno delle tarantate: tra il 27 e il 29 giugno, agli albori dell’estate, i cittadini si lasciano andare in un frenetico ballo per liberarsi dagli effetti del morso della tarantola, e ringraziare il cielo e i Santi protettori per l’arrivo della stagione calda e florida per le colture.

Il legame con la cristianità

Trascorrere una vacanza indimenticabile a Galatina significa anche ammirare, in tutto il loro splendore, la magnificenza delle chiese presenti a decine in tutto il tessuto cittadino e testimoni della devozioni degli abitanti. Tra questi ne spiccano due, per il loro valore storico e artistico: stiamo parlando della Chiesa Madre dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo, santi protettori della città e della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, eretta nella stessa epoca della precedente e ricca di opere artistiche al suo interno. La bellezza della Chiesa Madre è da lasciare senza parole. Realizzata intorno alla metà del XIV secolo in pietra leccese, secondo uno stile tardo barocco, si divide chiaramente, sin dalla facciata, in tre sezioni, proseguendo poi all’interno attraverso le tre navate separate tra loro da preziosi colonnati. La statua dell’Immacolata Concezione, a cui era dedicata in origine la chiesa, è posta tra le rappresentazioni di gesso di San Paolo, che si trova alla sua sinistra, e di San Giuseppe, a destra, che ne proteggono la solennità. Varcata la soglia d’entrata, verrete certamente attratti dagli affreschi della volta centrale, in cui sono ritratti i principali avvenimenti della vita di San Pietro, e dagli splendidi altari realizzati in marmo policromo. A qualche centinaio di metri si trova la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, realizzata negli stessi anni della Chiesa Madre, ma in stile completamente diverso. Qui è il gotico-romanico a farla da padrone: la grande abside, con la sua forma ottagonale, richiama le classiche linee dell’arte germanica, contrapposte dalla facciata esterna, in pieno stile latino. Le cinque navate e le tre cuspidi furono fortemente volute da Raimondo Orsini Del Balzo con l’obiettivo di infondere grandezza e magnificenza a tutta la struttura. All’epoca, il reggente di Galatina era stabilmente accanto al Papa nella battaglia di conversione della popolazione locale, a maggioranza bizantina pertanto era molto importante diffondere un senso di potenza e di austerità. Gli affreschi all’interno completano l’opera con immagini di alto livello legate all’Apocalisse.

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